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Page history last edited by Antonio Balderi 12 years, 4 months ago

 

DOCUMENTO FINALE

(da considerare una bozza permanente)

a cura di

CIRCOLO DI STUDIO - “ECONOMIA SOLIDALE: CONOSCERLA E PROMUOVERLA”

 

CONSIDERAZIONI GENERALI

 

  1. A fronte di nuove emergenze sociali ed ambientali riteniamo non sufficienti le risposte politiche-istituzionali quali il voto, le convenzioni internazionali o i metodi giuridici di recriminazione. Allo scopo di contribuire a dare soluzione a tali questioni ci sembra particolarmente strategico aggiungere una prospettiva di presa in carico dei problemi maggiormente partecipata e più direttamente incidente sulle cause dell’emergenza.
  2. Pare dunque strategico credere in una capacità costruttiva della società civile per ciò che riguarda nuove forme di relazione, di economia, di rapporto con natura ed ambiente, di motivazioni collettive all’azione. Crediamo dunque in un nuovo protagonismo della società civile, differente da una mera e indistinta opposizione al sistema.
  3. D’altra parte non facciamo professione di fede delle nostre convinzioni: non sappiamo prevedere la sorte della storia e non crediamo di possedere formule risolutive dei problemi, ma per affermare la necessità di operare per un mutamento delle forme sociali ed economiche dominanti ci pare sufficiente affermare che: 
    • non occorre una visione tragica di questo sistema per dimostrare la necessità di cambiarlo (più o meno profondamente)
    • non ravvisiamo entro il mercato alcuna capacità autocorrettiva e che dunque tale spinta verso il mutamento delle forme economiche debba giungere da un’altra fonte. 
  4.  A fronte di una crisi che pare riguardare non solo le forme economiche della società attuale ma le stesse modalità del ‘vivere insieme’ ci orientiamo a collocare la tensione verso il cambiamento entro la necessità di:
    • uscire dall’obiettivo della crescita quale finalità ‘naturale’ dell’attività economica e prospettare invece uno scenario di decrescita
    • pensare a nuove forme di benessere differenti dalla mera capacità di consumo individuale e tali da soddisfare il bisogno di una piena realizzazione di sé.  
  5.  Siamo anche convinti che un’istanza di cambiamento debba necessariamente essere composita e tenere conto di più livelli e più aree tematiche.

 

Tre livelli:

  • individuale (micro): riguardante le scelte di vita e di consumo di ogni singolo
  • locale (meso): riguardante la realizzazione di iniziative tali da creare nuove forme di relazione, di economia, di rapporto con la natura e l’ambiente
  • globale (macro): riguardante le forme di governo più adeguate per questioni di portata nazionale ed internazionale

 

Quattro aree di incidenza:

  • economica: allo scopo di costruire/sostenere attività economiche che assicurino la riproduzione di tutti gli attori della relazione
  • politica: per contribuire alla costruzione di una nuova cittadinanza attiva e solidale
  • culturale: per contribuire a decostruire l’immaginario produttivista ed a creare nuove motivazioni all’agire individuale e collettivo.
  • ecologica: per contribuire alla riproduzione degli ecosistemi.

 

CONSIDERAZIONI SPECIFICHE

 

  1. Pur ritenendo fondamentale la connessione tra i tre livelli citati eleggiamo quale nostro specifico il livello meso, nella convinzione che nel locale la società civile possa più efficacemente operare per dare una nuova forma costitutiva al conflitto sociale e ambientale.
  2. Tra i tanti modi di agire nel locale giudichiamo di particolare interesse le pratiche di economia solidale, ovvero a quelle forme di relazione tra attori economici che mentre ottengono risultati acquisitivi si propongono costitutivamente di garantire alla società il proprio riprodursi, cioè di assicurare a tutti gli attori economici la possibilità di soddisfare in autonomia i propri bisogni (sostenibilità sociale) assicurare la riproduzione degli ecosistemi (sostenibilità ecologica)
  3. L’efficacia di tali pratiche (dal Commercio Equo e Solidale ai Gruppi d’Acquisto Solidale, dal Turismo Responsabile alle Assicurazioni Etiche, dalla Finanza Etica alle Cooperative Sociali, dall’Informatica Solidale all’Economia di Comunione) ci sembra da valorizzare in particolare nella misura in cui, nel contempo:
    • pongono a propria origine un motivo etico, ponendosi espressamente l’obiettivo della durevolezza sociale ed ecologica dei sistemi (internalizzando i costi sociali e creando esternalità positive)
    • non sono orientate al profitto ma espressamente alla soddisfazione dei bisogni reali reinvestendo gli eventuali utili nelle proprie attività o in attività di analoga utilità sociale
    • avvia relazioni concrete, paritarie, dialogiche tra attori economici differenti e divisi
    • si servono della partecipazione attiva di tutti gli attori interessati che dunque co-costruiscono il servizio di cui l’insieme usufruisce
    • considerano il denaro come mezzo di scambio e non come strumento per l’accumulazione della ricchezza, elaborando forme di coesistenza tra lavoro retribuito e lavoro volontario
    • si pongono come forma di partecipazione politica a scopo di risoluzione di un singolo obiettivo e scegliendo dimensione di piccolo gruppo
    • pensano allo sviluppo in termini di valorizzazione peculiare di risorse locali, distaccandosi da una concezione dello sviluppo monolitica, universale ed omogeneizzante
    • affermano un nuovo rapporto tra interesse privato e bene pubblico contribuendo a creare nuove forme di costruzione del bene comune per mezzo di azioni dal basso
    • puntano su relazioni concrete e significative, scegliendo contesti locali, dimensioni di piccolo gruppo e forme associative (spesso conviviali)
    • contribuiscono a decostruire l’immaginario dominante e a creare nuove motivazioni all’azione
  4. Data tale ricchezza strategica e date le esperienze già realizzate all’estero, in Italia e a Lucca, ci proponiamo di agire per promuovere l’economia solidale sul nostro territorio contribuendo a darle un impulso nuovo e di più largo respiro rispetto alle singole pratiche esistenti e ritenendo che esista la necessità e la possibilità di innovare anche nel mondo dell’economia solidale.

 

OBIETTIVI

 

  1. Studiare, realizzare, sostenere iniziative di economia solidale che coinvolgano un numero di persone tale da verificare una reale incidenza sul benessere sociale del territorio.
  2. Elaborare proposte nuove rispetto all’esistente ed aventi una natura ed un linguaggio tanto scevro di proposizioni ideologiche e dogmatiche quanto inclusivo una caratterizzazione anche conviviale, ludica e ricreativa.
  3. Tendere sia al soddisfacimento di bisogni materiali e spirituali primari della popolazione che alla decostruzione dell’immaginario dominante.
  4. Rafforzare l’economia solidale, mediante strategie di rete, allo scopo di sottrarla il più possibile alla permeabilità della logica economica dominante.

 

 

 

PROPOSTE

 

  1. Promuovere la sinergia tra esperienze locali di economia solidale che, entro la cornice dei valori precedentemente affermati, tenda alla costruzione di un Distretto di Economia Solidale (vedi Carta Rete Italiana per un’Economia Solidale). 
  2. Quale primo tangibile segno di una nuova stagione per il cambiamento delle forme economiche e sociali dominanti, compiere i primi passi verso la creazione di una ‘casa dell’economia solidale’ che abbia funzioni materiali, simboliche, educative, aggregative.
  3. Continuare l’autoformazione su temi specifici riguardante l’economia solidale.

 

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